Viramune: Trattamento Antiretrovirale per l’HIV con Efficacia Provata

Viramune

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Dosaggio del prodotto: 200mg
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Sinonimi

Viramune (nevirapina) è un farmaco antiretrovirale non nucleosidico inibitore della trascrittasi inversa (NNRTI), utilizzato nel trattamento dell’infezione da HIV-1 in combinazione con altri agenti antiretrovirali. Progettato per sopprimere la replicazione virale e aumentare la conta dei linfociti CD4+, contribuisce a migliorare la prognosi a lungo termine dei pazienti. La sua azione specifica lo rende un cardine in molti regimi terapeutici di prima linea e beyond, specialmente in contesti con risorse diversificate. L’uso deve avvenire sotto stretto monitoraggio medico per massimizzare l’efficacia e gestire potenziali reazioni.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Nevirapina
  • Formulazioni disponibili: Compresse da 200 mg, sospensione orale 50 mg/5 ml
  • Meccanismo d’azione: Inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (NNRTI)
  • Emivita: circa 25-30 ore (consente somministrazione due volte al giorno)
  • Metabolismo: epatico, principalmente tramite CYP3A4 e CYP2B6
  • Biodisponibilità: >90% dopo somministrazione orale

Benefici

  • Soppressione efficace della carica virale plasmatica dell’HIV-1
  • Aumento significativo e sostenuto della conta dei linfociti CD4+
  • Regime posologico semplice che favorisce l’aderenza terapeutica
  • Opzione terapeutica consolidata con ampia esperienza clinica
  • Disponibilità in formulazioni adatte ad adulti e bambini

Utilizzo comune

Viramune è indicato per il trattamento dell’infezione da HIV-1 in adulti e bambini di età superiore a 15 giorni, in combinazione con altri farmaci antiretrovirali. Viene impiegato sia in terapia di prima linea che in regimi di salvataggio, specialmente in pazienti senza resistenze pregresse alla nevirapina. Il suo utilizzo è particolarmente rilevante in protocolli per la prevenzione della trasmissione materno-fetale dell’HIV.

Posologia e somministrazione

Dosaggio per adulti:
Periodo di lead-in: 200 mg una volta al giorno per 14 giorni (per ridurre il rischio di rash cutaneo).
Dose di mantenimento: 200 mg due volte al giorno.

Dosaggio pediatrico:
Basato sulla superficie corporea o sul peso:

  • 150 mg/m² una volta al giorno per 14 giorni, poi 150 mg/m² due volte al giorno (dose massima 200 mg due volte al giorno).

Modalità di assunzione:
Da assumere per via orale, con o senza cibo. Le compresse possono essere frantumate se necessario per facilitare l’assunzione nei pazienti con difficoltà di deglutizione.

Precauzioni

  • Monitoraggio degli enzimi epatici (ALT, AST) prima dell’inizio e durante il trattamento, soprattutto nelle prime 18 settimane.
  • Attenzione in pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata; controindicato in caso di grave insufficienza epatica.
  • Valutazione del rischio di rash cutaneo grave (sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica).
  • Utilizzo con cautela in pazienti di sesso femminile con conta dei CD4+ ≥250 cellule/mm³ o maschi con ≥400 cellule/mm³, per aumentato rischio di epatotossicità.
  • Controllo regolare dei parametri ematologici e virologici.

Controindicazioni

  • Ipersensibilità nota alla nevirapina o ad eccipienti della formulazione.
  • Insufficienza epatica grave (Child-Pugh C).
  • Uso concomitante di farmaci che richiedono CYP3A4 per il metabolismo e con indice terapeutico stretto (es. alcaloidi della segale cornuta, simvastatina).
  • Pazienti in trattamento con rifampicina senza adeguato aggiustamento posologico.
  • Pazienti già in fallimento terapeutico con regimi contenenti nevirapina.

Possibili effetti collaterali

Comuni (≥1/10):

  • Rash cutaneo (anche grave in alcuni casi)
  • Cefalea
  • Nausea
  • Affaticamento
  • Aumento degli enzimi epatici

Non comuni (≥1/1000, <1/100):

  • Epatite
  • Sindrome simil-influenzale
  • Diarrea
  • Vomito
  • Dolore addominale

Rari (≥1/10.000, <1/1000):

  • Sindrome di Stevens-Johnson
  • Necrolisi epidermica tossica
  • Reazioni di ipersensibilità sistemiche
  • Sindrome da ricostituzione immunitaria

Interazioni farmacologiche

  • Anticonvulsivanti (fenitoina, carbamazepina): possibile diminuzione delle concentrazioni di nevirapina.
  • Antifungini azolici (chetoconazolo): riduzione dei livelli dell’antifungino.
  • Antiretrovirali: interazioni variabili con inibitori delle proteasi e altri NNRTI.
  • Metadone: possibile necessità di aggiustamento della dose di metadone.
  • Warfarin: monitoraggio dell’INR raccomandato.
  • Contraccettivi ormonali: possibile riduzione dell’efficacia.

Dose dimenticata

Se una dose viene dimenticata, il paziente deve assumerla il prima possibile, a meno che non sia quasi ora della dose successiva. In tal caso, saltare la dose dimenticata e proseguire con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose.

Sovradosaggio

Non esiste un antidoto specifico per sovradosaggio da nevirapina. I sintomi possono includere rash cutaneo, vertigini, sonnolenza, nausea e alterazioni della funzionalità epatica. Il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il monitoraggio dei parametri vitali e degli enzimi epatici. La dialisi non è efficace data l’elevata legame proteico.

Conservazione

Conservare a temperatura ambiente (15-30°C), in luogo asciutto e al riparo dalla luce. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.

Avvertenza

Viramune deve essere utilizzato esclusivamente sotto prescrizione e supervisione medica. Non interrompere il trattamento senza consultare il medico. Questo farmaco non cura l’infezione da HIV né previene la trasmissione dell’HIV ad altri attraverso contatto sanguigno o sessuale. I pazienti devono continuare a seguire le precauzioni per prevenire la trasmissione dell’HIV.

Recensioni

“In uso clinico da oltre due decenni, Viramune rimane una scelta valida in regimi antiretrovirali selezionati, specialmente in setting con risorse limitate. Il profilo di tollerabilità richiede attenzione, ma l’efficacia virologica è ben documentata.” – Infettivologo, Milano
“Ottima opzione terapeutica per pazienti naïve, con un dosaggio agevole che favorisce l’aderenza. Il monitoraggio iniziale è cruciale per minimizzare i rischi epatici.” – Specialista in malattie infettive, Roma