Ranol SR: Controllo Cardioprotettivo Ottimizzato nella Terapia Anginosa
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Ranol SR rappresenta un avanzamento significativo nella gestione farmacologica dell’angina pectoris cronica stabile. Questo agente antianginoso di ultima generazione, appartenente alla classe degli inibitori del canale del sodio late (INaL), offre un meccanismo d’azione cardioselettivo che riduce l’ischemia miocardica senza compromettere la funzione contrattile. La formulazione a rilascio sostenuto garantisce una copertura terapeutica prolungata mantenendo concentrazioni plasmatiche costanti nell’arco delle 24 ore. L’impiego di Ranol SR si inserisce in protocolli terapeutici completi, dimostrando particolare efficacia in pazienti con comorbidità cardiovascolari.
Caratteristiche Tecniche
- Principio attivo: Ranolazina in forma microincapsulata a rilascio modificato
- Concentrazione: Compresse da 500 mg e 1000 mg con matrice idrofoba
- Profilo farmacocinetico: Emivita di eliminazione di 7 ore, picco plasmatico in 4-6 ore
- Biodisponibilità: 76% con assunzione concomitante di alimenti
- Legame proteico: 62% principalmente con albumina sierica
- Metabolismo: Epatico via CYP3A4 e CYP2D6 con escrezione renale del 75%
- Sistema di rilascio: Matrice idrofilo-lipofila per gradiente di concentrazione
Benefici Clinici
- Riduzione significativa della frequenza degli episodi anginosi e del consumo di nitroglicerina sublinguale
- Miglioramento della tolleranza all’esercizio fisico e della capacità funzionale documentata con test da sforzo
- Azione metabolitica che favorisce l’utilizzo del glucosio rispetto agli acidi grassi nel miocardio ischemico
- Assenza di effetti emodinamici significativi su frequenza cardiaca e pressione arteriosa
- Compatibilità con terapie antianginose convenzionali (beta-bloccanti, calcio-antagonisti)
- Profilo di sicurezza favorevole in pazienti anziani e con disfunzione ventricolare sinistra
Indicazioni d’Uso Principali
Ranol SR è indicato per il trattamento dell’angina pectoris cronica stabile in pazienti adulti che rimangono sintomatici nonostante la terapia standard con beta-bloccanti, calcio-antagonisti o nitrati organici. Trova particolare indicazione in soggetti con angina microvascolare o sindrome X cardiaca, dove i meccanismi tradizionali mostrano efficacia limitata. L’utilizzo è approvato sia in monoterapia che in associazione con altri antianginosi, previa valutazione del profilo di rischio individuale.
Posologia e Somministrazione
La dose iniziale raccomandata è di 500 mg due volte al giorno, da assumere preferibilmente al mattino e alla sera con i pasti per ottimizzare l’assorbimento. Sulla base della tollerabilità e della risposta clinica, la dose può essere aumentata fino a 1000 mg due volte al giorno. Nei pazienti anziani o con moderata insufficienza epatica (Child-Pugh classe A e B) la dose massima non deve superare i 500 mg due volte al giorno. L’aggiustamento posologico è necessario in caso di concomitante somministrazione di potenti inibitori del CYP3A4. La sospensione della terapia deve avvenire gradualmente nell’arco di 2-3 giorni.
Precauzioni d’Impiego
Monitorare periodicamente l’intervallo QTc nei pazienti a rischio di prolungamento dell’intervallo QT o in terapia concomitante con farmaci noti per prolungare il QT. Valutare la funzionalità epatica prima dell’inizio del trattamento e periodicamente durante la terapia prolungata. Nei pazienti diabetici, monitorare l’emoglobina glicata in considerazione del possibile effetto ipoglicemizzante lieve. Precauzione nell’uso in gravidanza (categoria C) solo se i benefici giustificano i potenziali rischi fetali. Durante l’allattamento valutare la sospensione dell’allattamento o del farmaco.
Controindicazioni Assolute
Ipersensibilità accertata al principio attivo o agli eccipienti. Insufficienza epatica grave (Child-Pugh classe C). Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 mL/min). Terapia concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 (ketoconazolo, itraconazolo, claritromicina, nefazodone, nelfinavir, ritonavir, indinavir, saquinavir). Sindrome del QT lungo congenita o acquisita documentata. Storia di torsioni di punta. Concentrazioni plasmatiche elevate di farmaci che prolungano l’intervallo QT.
Effetti Collaterali Possibili
Gli effetti avversi più frequentemente riportati (≥5%) includono: stipsi (10%), nausea (7%), cefalea (6%), vertigini (5%). Eventi meno comuni (1-4%): secchezza delle fauci, vomito, dispepsia, astenia, visione offuscata, acufeni. Rari (<1%): prolungamento dell’intervallo QTc, ipotensione ortostatica, bradicardia, confusione, allucinazioni. Molto rari: discinesia, leucopenia, eosinofilia, aumento delle transaminasi. La maggior parte degli effetti avversi sono di lieve entità e transitori, con risoluzione spontanea entro le prime settimane di trattamento.
Interazioni Farmacologiche
Interazioni di grado maggiore con: inibitori del CYP3A4 (aumento fino al 300% dell’AUC della ranolazina), digossina (aumento del 50% dei livelli plasmatici), simvastatina (aumento del 100% dell’esposizione). Interazioni moderate con: diltiazem, verapamil, beta-bloccanti (potenziamento effetto bradicardizzante). Interazioni minori con: antidepressivi triciclici, antipsicotici, antiaritmici di classe III. Monitorare attentamente i pazienti in politerapia con farmaci a stretto indice terapeutico. Considerare aggiustamento posologico in base al profilo metabolico individuale.
Dimenticanza della Dose
Se la dimenticanza viene riconosciuta entro 6 ore dall’orario programmato, assumere la dose dimenticata immediatamente. Se sono trascorse più di 6 ore, saltare la dose dimenticata e riprendere la posologia regolare alla dose successiva. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Nel caso di multiple dimenticanze in brevi periodi, valutare con il medico la necessità di rivalutare l’aderenza terapeutica e le strategie di reminder.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio accidentale o intenzionale, i sintomi possono includere: nausea, vomito, ipotensione, bradicardia, marcato prolungamento del QTc, sincope. Non esiste antidoto specifico. Il trattamento è sintomatico e di supporto con monitoraggio continuo dell’ECG per almeno 24 ore. In caso di bradicardia sintomatica considerare atropina. L’emodialisi non è efficace data l’elevata lipofilia e il forte legame proteico del farmaco. Contattare immediatamente un centro antiveleni per la gestione specifica.
Conservazione
Conservare nella confezione originale a temperatura inferiore a 30°C, al riparo dall’umidità e dalla luce diretta. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse non devono essere frantumate, masticate o divise in quanto altererebbero il sistema di rilascio modificato. Proteggere dall’umidità elevata che potrebbe compromettere l’integrità della matrice a rilascio prolungato.
Avvertenze Legali
Ranol SR è un farmaco soggetto a prescrizione medica. Le informazioni qui riportate hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono il parere del medico curante. Il trattamento deve essere instaurato e monitorato da personale medico qualificato. Non modificare la posologia senza consultare il medico. Conservare il foglietto illustrativo completo per riferimento. Segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa al sistema nazionale di farmacovigilanza.
Evidenze Cliniche e Esperienze
Studi clinici randomizzati (MERLIN-TIMI 36, CARISA) hanno dimostrato una riduzione del 25-30% della frequenza anginosa e del consumo di nitroglicerina rispetto al placebo. L’analisi di real-world evidence su coorti di oltre 10.000 pazienti conferma il mantenimento dell’efficacia a lungo termine (fino a 24 mesi) con profilo di sicurezza consistente. I dati di registrazione europea mostrano un miglioramento significativo della qualità della vita misurata con questionari validati (SAQ, EQ-5D). L’esperienza clinica consolidata evidenzia particolare beneficio nei pazienti con angina refrattaria alle terapie convenzionali.



