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Ranexa: Trattamento Efficace per l'Angina Stabile Cronica
Ranexa (ranolazina) è un farmaco antianginoso di classe IV, indicato specificamente per il trattamento dell’angina stabile cronica in pazienti adulti. Agisce attraverso un meccanismo d’azione unico, modulando il metabolismo del calcio a livello miocardico senza determinare significative variazioni emodinamiche. Rappresenta una soluzione terapeutica avanzata per pazienti che rimangono sintomatici nonostante la terapia convenzionale con beta-bloccanti, calcio-antagonisti o nitrati. La sua efficacia è supportata da studi clinici randomizzati e metanalisi di alto livello evidence-based.
Caratteristiche
- Principio attivo: ranolazina
- Formulazione: compresse a rilascio prolungato (500 mg, 1000 mg)
- Meccanismo d’azione: inibitore del canale del sodio tardivo
- Emivita: circa 7 ore
- Biodisponibilità: 76% (non influenzata dal cibo)
- Metabolismo: epatico (CYP3A4 e CYP2D6)
- Eliminazione: principalmente renale (75%) e fecale (25%)
Benefici
- Riduzione significativa della frequenza degli attacchi anginosi
- Miglioramento della tolleranza all’esercizio fisico documentato mediante test da sforzo
- Meccanismo d’azione emodinamicamente neutro (non causa bradicardia o ipotensione significativa)
- Profilo di sicurezza favorevole in pazienti con comorbidità cardiovascolari
- Opzione terapeutica aggiuntiva quando le terapie standard sono controindicate o inefficaci
- Possibile effetto antiaritmico documentato in sottogruppi di pazienti
Utilizzo Comune
Ranexa è indicato per il trattamento dell’angina pectoris stabile cronica in pazienti adulti che rimangono sintomatici nonostante la terapia standard con beta-bloccanti, calcio-antagonisti o nitrati. Trova particolare utilità in pazienti con controindicazioni all’uso di terapie tradizionali o in caso di effetti collaterali intollerabili. Viene spesso prescritto in associazione ad altri antianginosi per ottenere un controllo sintomatologico ottimale. Il suo utilizzo è validato nelle linee guida ESC per la gestione della cardiopatia ischemica cronica.
Dosaggio e Somministrazione
La dose iniziale raccomandata è di 500 mg due volte al giorno, da assumere preferibilmente al mattino e alla sera. Sulla base della risposta clinica e della tollerabilità, la dose può essere aumentata fino a 1000 mg due volte al giorno. Le compresse devono essere deglutite intere, senza masticare, frantumare o dividere, poiché la formulazione a rilascio prolungato verrebbe alterata. L’assunzione può avvenire indipendentemente dai pasti. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina 30-60 mL/min) la dose massima raccomandata è di 500 mg due volte al giorno. È controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 mL/min) o epatica grave (Child-Pugh C).
Precauzioni
Monitorare periodicamente la funzionalità renale ed epatica durante il trattamento. Valutare attentamente il rischio di prolungamento dell’intervallo QT, sebbene Ranexa determini un prolungamento dose-dipendente modesto (circa 6 msec a 1000 mg due volte al giorno). Utilizzare con cautela in pazienti che assumono altri farmaci noti per prolungare l’intervallo QT. Considerare la sospensione temporanea in caso di episodi acuti di ischemia miocardica o scompenso cardiaco. Non raccomandato in gravidanza se non in caso di effettiva necessità. Durante l’allattamento valutare rapporto rischio/beneficio poiché il principio attivo è escreto nel latte materno.
Controindicazioni
- Ipersensibilità accertata al principio attivo o ad eccipienti
- Insufficienza epatica grave (Child-Pugh classe C)
- Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 mL/min)
- Trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 (ketoconazolo, itraconazolo, claritromicina, nefazodone, nelfinavir, ritonavir, indinavir, saquinavir)
- Trattamento concomitante con induttori del CYP3A4 (rifampicina, fenobarbital, fenitoina, carbamazepina, iperico)
- Pazienti con sindrome del QT lungo congenita o acquisita
Effetti Collaterali Possibili
Gli effetti avversi più comuni (≥5%) includono: vertigini, cefalea, stipsi, nausea. Effetti meno frequenti (1-5%): secchezza delle fauci, vomito, astenia, diplopia, visione offuscata, acufeni. Rari (<1%): sincope, bradicardia, ipotensione ortostatica, allucinazioni, confusione, discinesia. Sono stati segnalati casi isolati di angioedema e rash cutaneo. Il prolungamento dell’intervallo QT è generalmente asintomatico e dose-dipendente. Monitorare particolarmente i pazienti anziani per possibili effetti neurologici.
Interazioni Farmacologiche
Ranexa è principalmente metabolizzato dal CYP3A4 e in misura minore dal CYP2D6. Interazioni clinicamente rilevanti includono:
- Farmaci che prolungano l’intervallo QT (antiaritmici di classe IA e III, alcuni antipsicotici, antibiotici macrolidi): aumentano il rischio di aritmie
- Digossina: possibile aumento dei livelli plasmatici della digossina
- Simvastatina: aumento dell’esposizione alla simvastatina
- Farmaci substrato del CYP2D6 (desipramina, paroxetina): possibile aumento delle loro concentrazioni plasmatici
- Diltiazem, verapamil: moderati inibitori del CYP3A4 che possono aumentare l’esposizione a ranolazina
Dose Dimenticata
Se una dose viene dimenticata, assumerla il prima possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In tal caso, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Mantenere un intervallo di almeno 6 ore tra le dosi. L’efficacia del trattamento non è compromessa da occasionali dimenticanze, ma la regolarità dell’assunzione è importante per il controllo sintomatologico ottimale.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio, i sintomi possono includere: marcato prolungamento dell’intervallo QT, nausea, vomito, sonnolenza, parestesie, ipotensione. Non esiste un antidoto specifico. Il trattamento è sintomatico e di supporto, con monitoraggio continuo dell’ECG e dei parametri emodinamici. L’emodialisi non è efficace data l’elevata legame proteico e l’ampio volume di distribuzione. In caso di marcato prolungamento del QTc, considerare la somministrazione di solfato di magnesio.
Conservazione
Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse devono mantenere il loro colore e integrità fisica; in caso di alterazioni visibili, non utilizzare. Non conservare in ambiente umido (es. bagno) o soggetto a sbalzi termici.
Avvertenza
Ranexa è un farmaco soggetto a prescrizione medica. Non utilizzare senza controllo medico specialistico. Le informazioni qui riportate hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico curante o del cardiologo. La terapia deve essere personalizzata in base alle caratteristiche cliniche del paziente. Non interrompere bruscamente il trattamento senza consultare il medico. In caso di peggioramento dei sintomi anginosi o comparsa di sintomi nuovi, consultare immediatamente il medico.
Recensioni e Evidenze Cliniche
Gli studi clinici MERLIN-TIMI 36 e CARISA hanno dimostrato l’efficacia di Ranexa nel ridurre la frequenza degli attacchi anginosi (-4,5 attacchi/settimana vs placebo) e nel migliorare la durata dell’esercizio al test da sforzo (+115 secondi vs baseline). Le metanalisi confermano un profilo di sicurezza favorevole con bassa incidenza di effetti avversi gravi. Nella pratica clinica, Ranexa è generalmente ben tollerato e rappresenta un’opzione valida per pazienti complessi o intolleranti alle terapie tradizionali. I report di farmacovigilanza confermano il profilo di sicurezza osservato negli studi registrativi.
