Propranolol: Controllo Efficace della Frequenza Cardiaca e dell’Ipertensione
| Dosaggio del prodotto: 40mg | |||
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Propranololo è un farmaco beta-bloccante non selettivo ampiamente utilizzato in ambito cardiologico e non solo. Appartenente alla classe dei farmaci antipertensivi e antianginosi, agisce bloccando l’azione di catecolamine come adrenalina e noradrenalina sui recettori beta-adrenergici. Ciò si traduce in una riduzione della frequenza cardiaca, della contrattilità miocardica e della gittata cardiaca, con conseguente diminuzione della pressione arteriosa e del consumo di ossigeno del cuore. Il suo utilizzo è consolidato da decenni di evidenze cliniche, che ne supportano l’efficacia e la sicurezza in numerose indicazioni, sia cardiovascolari che extra-cardiache. La sua versatilità terapeutica lo rende un cardine nel trattamento di diverse condizioni patologiche.
Caratteristiche
- Principio attivo: Propranololo cloridrato
- Classe farmacologica: Beta-bloccante non selettivo
- Forme farmaceutiche: Compresse, compresse a rilascio prolungato, soluzione iniettabile
- Biodisponibilità: ~25% (a causa di marcato effetto di primo passaggio epatico)
- Emivita: 3-6 ore (forma standard), fino a 10-12 ore (forma a rilascio prolungato)
- Legame proteico: ~90%
- Metabolismo: Epatico (principalmente CYP2D6)
- Escrezione: Urinaria (<5% immodificato)
Benefici
- Riduzione significativa della pressione arteriosa nei pazienti ipertesi
- Controllo della frequenza cardiaca in condizioni come tachicardia e fibrillazione atriale
- Prevenzione degli attacchi di emicrania e riduzione della loro frequenza e intensità
- Gestione sintomatologica dell’ipertiroidismo (tremore, tachicardia)
- Diminuzione dell’ansia performativa e dei sintomi fisici legati a situazioni ansiogene
- Protezione cardiaca post-infarto miocardico, riducendo il rischio di eventi ricorrenti
Utilizzi comuni
- Trattamento dell’ipertensione arteriosa, sia in monoterapia che in associazione con altri antipertensivi
- Gestione dell’angina pectoris stabile, migliorando la tolleranza all’esercizio fisico
- Controllo della frequenza ventricolare nella fibrillazione atriale e in altre tachiaritmie
- Profilassi dell’emicrania, riducendo frequenza e gravità degli attacchi
- Terapia sintomatica dell’ipertiroidismo (tremore, palpitazioni, sudorazione)
- Trattamento dell’ansia situazionale (es. ansia da prestazione)
- Prevenzione secondaria post-infarto miocardico acuto
- Terapia dell’ipertensione portale in pazienti con cirrosi epatica
Posologia e somministrazione
La posologia di propranololo deve essere individualizzata in base alla condizione trattata, alla risposta del paziente e alla tollerabilità. Per l’ipertensione arteriosa, la dose iniziale è generalmente di 40 mg due volte al giorno, aumentabile gradualmente fino a 160-320 mg al giorno in dosi frazionate. Per l’angina pectoris, si inizia con 40 mg 2-3 volte al giorno, con possibili aumenti fino a 240 mg/die. Nella profilassi dell’emicrania, la dose usuale è 80-240 mg/die in dosi divise. La forma a rilascio prolungato (80-160 mg una volta al giorno) può migliorare l’aderenza terapeutica. Nei pazienti anziani o con insufficienza epatica, è raccomandato iniziare con dosaggi inferiori. La sospensione del trattamento deve essere graduale (riduzione della dose nell’arco di 1-2 settimane) per evitare fenomeni di rimbalzo.
Precauzioni
Prima di iniziare il trattamento con propranololo, è essenziale una valutazione cardiologica completa. Monitorare frequenza cardiaca e pressione arteriosa regolarmente, specialmente all’inizio della terapia e dopo ogni aggiustamento posologico. Usare con cautela in pazienti con insufficienza cardiaca compensata, diabete mellito (può mascherare i sintomi dell’ipoglicemia), broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO) e asma (rischio di broncospasmo), malattie vascolari periferiche (peggioramento della claudicatio intermittens) e feocromocitoma (solo dopo blocco alfa-adrenergico). Evitare l’uso concomitante con altri farmaci bradicardizzanti. Valutare la funzionalità epatica e renale periodicamente durante terapie prolungate.
Controindicazioni
- Asma bronchiale o broncospasmo grave in atto
- Scompenso cardiaco scompensato o shock cardiogeno
- Blocco atrioventricolare di II o III grado senza pacemaker
- Sindrome del seno malato o bradicardia grave (<50 bpm)
- Ipotensione arteriosa significativa (PAS <90 mmHg)
- Acidosi metabolica
- Gravi malattie vascolari periferiche in fase avanzata
- Ipersensibilità accertata al propranololo o ad altri beta-bloccanti
Possibili effetti collaterali
Gli effetti avversi sono generalmente dose-dipendenti e tendono a ridursi con il proseguimento della terapia. Comuni: affaticamento, capogiro, ipotensione ortostatica, bradicardia, disturbi del sonno (insonnia o incubi), nausea, diarrea o stipsi. Meno frequenti: broncospasmo (in pazienti predisposti), peggioramento della claudicatio intermittens, disturbi della conduzione cardiaca, ipoglicemia (specie in diabetici), riduzione della libido, disfunzione erettile, fenomeno di Raynaud. Rari: depressione, allucinazioni, aggravamento dell’insufficienza cardiaca, reazioni cutanee (psoriasiformi o lichenoidi), trombocitopenia.
Interazioni farmacologiche
Propranololo presenta numerose interazioni farmacologiche clinicamente significative. Farmaci che potenziano i suoi effetti: altri antipertensivi (rischio di ipotensione grave), antiaritmici (amiodarone, verapamil, diltiazem – bradicardia e blocchi AV), digossina (aumento della bradicardia), insulin e sulfoniluree (ipoglicemia mascherata e prolungata), antidepressivi triciclici (aumento concentrazioni plasmatiche). Farmaci che ne riducono l’efficacia: FANS (riduzione effetto antipertensivo), rifampicina (aumento del metabolismo). Propranololo può aumentare le concentrazioni di lidocaina e teofillina. Evitare l’associazione con IMAO.
Dose dimenticata
Se viene dimenticata una dose, assumerla non appena possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In tal caso, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. L’assunzione irregolare può portare a fluttuazioni dei livelli pressori o a fenomeni di rimbalzo.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio da propranololo può essere pericoloso per la vita. Sintomi: bradicardia grave, ipotensione marcata, insufficienza cardiaca acuta, broncospasmo, ipoglicemia, convulsioni, coma. Trattamento: monitoraggio continuo in ambiente ICU. Terapia di supporto con atropina per bradicardia, fluidi e vasopressori (es. noradrenalina) per ipotensione, glucagone per insufficienza cardiaca e ipoglicemia. In casi refrattari, può essere considerata la somministrazione di isoprenalina o l’impiego di pacemaker transcutaneo. L’emodialisi non è efficace.
Conservazione
Conservare a temperatura ambiente (15-30°C), in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Non gettare i farmaci nell’acqua domestica o nei rifiuti urbani.
Avvertenza
Questo documento ha scopo informativo e non sostituisce il parere del medico. Propranololo è un farmaco soggetto a prescrizione medica. L’uso improprio può causare gravi danni alla salute. Seguire scrupolosamente le indicazioni del proprio medico riguardo posologia, durata del trattamento e monitoraggio. Non interrompere bruscamente la terapia senza consulto medico. In gravidanza e allattamento, usare solo se strettamente necessario e sotto controllo specialistico.
Recensioni
“Propranololo ha cambiato la gestione della mia ipertensione. Dopo vari tentativi con altri farmaci, finalmente un controllo stabile senza picchi ipertensivi.” – Mario R., 68 anni “Assumo propranololo per la profilassi dell’emicrania da due anni. Gli attacchi si sono ridotti da 4-5 al mese a uno ogni due mesi, e sono molto meno intensi.” – Laura B., 42 anni “Utilizzato per controllare la tachicardia in corso di ipertiroidismo. Effetto rapido e ben tollerato, nonostante la cautela iniziale.” – Giovanni T., 55 anni “Dopo l’infarto, il cardiologo mi ha prescritto propranololo come prevenzione secondaria. Mi sento più tranquillo e i controlli sono sempre buoni.” – Alessandro P., 61 anni


