Prandin

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Sinonimi

Prandin: Controllo Glicemico Rapido e Preciso nel Diabete di Tipo 2

Prandin (repaglinide) è un farmaco antidiabetico orale appartenente alla classe delle meglitinidi, indicato specificamente per il trattamento dell’iperglicemia nel diabete mellito di tipo 2. Agisce stimolando la secrezione di insulina dalle cellule beta pancreatiche in modo glucosio-dipendente, offrendo un controllo glicemico postprandiale flessibile e mirato. La sua rapida insorgenza d’azione e breve emivita lo rendono particolarmente adatto per pazienti con abitudini alimentari variabili o irregolari. Prandin viene generalmente prescritto quando la dieta, l’esercizio fisico e altri ipoglicemizzanti orali non risultano sufficienti per raggiungere un adeguato controllo metabolico.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Repaglinide 0.5 mg, 1 mg o 2 mg per compressa
  • Meccanismo d’azione: Stimolatore della secrezione insulinica pancreatico
  • Profilo farmacocinetico: Insorgenza d’azione in 30 minuti, picco a 1 ora, emivita di circa 1 ora
  • Somministrazione: Orale, prima dei pasti principali
  • Forma farmaceutica: Compresse rivestite
  • Registrazione: Autorizzato dall’AIFA e EMA per uso nel diabete di tipo 2

Benefici

  • Controllo glicemico postprandiale rapido ed efficace grazie alla stimolazione insulinica dipendente dai livelli di glucosio
  • Flessibilità posologica che si adatta allo schema alimentare del paziente, con somministrazione solo in corrispondenza dei pasti
  • Riduzione significativa dell’emoglobina glicata (HbA1c) con miglioramento del profilo metabolico complessivo
  • Minor rischio di ipoglicemia interprandiale rispetto ad alcuni secretagoghi tradizionali grazie alla breve emivita
  • Opzione terapeutica valida per pazienti con funzionalità renale compromessa (con aggiustamento posologico)
  • Compatibilità con altri antidiabetici orali per regimi terapeutici combinati

Utilizzo Comune

Prandin è indicato per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 in adulti, particolarmente utile in pazienti con iperglicemia postprandiale predominante o con abitudini alimentari irregolari. Viene spesso prescritto in monoterapia quando la metformina non è tollerata o controindicata, o in combinazione con metformina o tiazolidinedioni quando il controllo glicemico non è adeguato con un singolo agente. Il farmaco è particolarmente appropriato per pazienti anziani o con insufficienza renale lieve-moderata, grazie al suo metabolismo principalmente epatico ed eliminazione biliare.

Dosaggio e Somministrazione

La dose iniziale raccomandata è di 0,5 mg prima di ogni pasto principale, da assumere da 0 a 30 minuti prima dell’inizio del pasto. La dose può essere gradualmente aumentata fino a 4 mg per dose, con un massimo di 16 mg al giorno, in base alla risposta glicemica e alla tollerabilità. Nei pazienti che saltano un pasto, deve essere omessa la corrispondente dose di Prandin. Nei pazienti con insufficienza epatica o renale grave è richiesta una riduzione della dose iniziale e un attento monitoraggio. Il dosaggio deve essere individualizzato in base ai valori glicemici, all’HbA1c e alle caratteristiche del paziente.

Precauzioni

Monitorare regolarmente la glicemia per adeguare il dosaggio e prevenire episodi ipoglicemici. Valutare la funzionalità epatica prima e durante il trattamento, considerando che il farmaco è metabolizzato dal citocromo P450 3A4. Nei pazienti anziani o debilitati è richiesta particolare cautela per il rischio aumentato di ipoglicemia. Durante malattie intercorrenti, interventi chirurgici o situazioni di stress potrebbe essere necessario un aggiustamento terapeutico. Informare il paziente sui sintomi dell’ipoglicemia e sulle appropriate misure correttive. Considerare la sospensione temporanea in caso di digiuno prolungato.

Controindicazioni

Ipersensibilità nota al principio attivo o ad eccipienti. Diabete mellito di tipo 1 o chetoacidosi diabetica. Gravi compromissioni epatiche. Insufficienza renale terminale. Gravidanza e allattamento (categoria C). Uso concomitante con gemfibrozil o altri potenti inibitori del CYP2C8. Condizioni che predispongono a ipoglicemia severa. Pancreatite acuta.

Effetti Collaterali Possibili

Ipoglicemia (frequente, soprattutto all’inizio del trattamento o con dosaggi elevati). Disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, stipsi, dolore addominale). Cefalea. Disturbi visivi transitori. Reazioni cutanee (rash, prurito). Aumento delle transaminasi. Raramente: pancreatite, trombocitopenia, iponatriemia, reazioni di ipersensibilità severe.

Interazioni Farmacologiche

Farmaci che aumentano il rischio di ipoglicemia: insulina, altri antidiabetici orali, beta-bloccanti, inibitori delle MAO, salicilati, sulfonamidi. Farmaci che riducono l’effetto ipoglicemizzante: corticosteroidi, diuretici tiazidici, simpaticomimetici, ormoni tiroidei, estrogeni, fenotiazine. Inibitori del CYP2C8 (gemfibrozil, clopidogrel) aumentano significativamente i livelli di repaglinide. Induttori enzimatici (rifampicina, barbiturici, carbamazepina) possono ridurne l’efficacia. Interazione significativa con gemfibrozil (controidicata).

Dose Dimenticata

Se la dose viene dimenticata prima del pasto, assumere la compressa immediatamente se il pasto è stato consumato da meno di 30 minuti. Se è passato più tempo, saltare la dose e attendere il pasto successivo. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Monitorare la glicemia e regolarsi di conseguenza per il pasto successivo.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio può causare ipoglicemia severa con sintomi neuroglicopenici (confusione, tremori, sudorazione, tachicardia, convulsioni, coma). Trattamento: somministrazione immediata di glucosio per via orale o endovenosa, a seconda della gravità. Nei casi più gravi può essere necessario il ricovero per monitoraggio prolungato, considerando l’emivita breve del farmaco. Il glucagone può essere meno efficace in caso di deplezione delle riserve di glicogeno.

Conservazione

Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) in luogo asciutto, al riparo dalla luce e dall’umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse devono essere conservate nella confezione originale per proteggerle dall’umidità.

Avvertenza

Prandin è un farmaco soggetto a prescrizione medica. Le informazioni qui riportate hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico curante. Il trattamento deve essere instaurato e monitorato da personale medico specializzato. Non modificare il dosaggio senza consultare il medico. In caso di effetti indesiderati o dubbi, contattare immediatamente il proprio medico o farmacista.

Recensioni

“Il controllo glicemico postprandiale è migliorato significativamente senza gli episodi ipoglicemici che avevo con altri secretagoghi. La flessibilità di assumerlo solo quando mangio è un vantaggio notevole.” - Mario R., 68 anni

“Dopo anni di metformina con risultati insufficienti, l’aggiunta di Prandin ha finalmente portato la mia HbA1c nei range target. Tollerato bene, solo lieve nausea iniziale.” - Lucia B., 54 anni

“Come diabetologo apprezzo il profilo farmacologico di Prandin: rapido, efficace e con minor rischio di ipoglicemia tardiva rispetto alle sulfoniluree. Ottima opzione per pazienti con alimentazione irregolare.” - Dott. Giovanni M., Endocrinologo

“Mio padre anziano con lieve insufficienza renale tollera bene Prandin dopo che altri farmaci causavano ipoglicemie. Il dosaggio modulabile è fondamentale per la sua sicurezza.” - Maria T., caregiver