Phoslo: Controllo Efficace dei Livelli di Fosforo nel Sangue
| Dosaggio del prodotto: 667mg | |||
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Sinonimi | |||
Phoslo (carbonato di calcio) è un legante del fosforo altamente efficace, specificamente formulato per il trattamento dell’iperfosfatemia in pazienti con malattia renale cronica. Questo farmaco prescrizione agisce legandosi al fosforo alimentare nel tratto gastrointestinale, prevenendone l’assorbimento sistemico e contribuendo a mantenere un equilibrio minerale ottimale. La sua composizione a base di calcio offre il duplice vantaggio di controllare i livelli di fosforo mentre fornisce un supplemento di calcio essenziale, rendendolo una scelta terapeutica fondamentale nella gestione delle complicanze metaboliche dell’insufficienza renale.
Caratteristiche
- Principio attivo: carbonato di calcio
- Meccanismo d’azione: legante del fosforo intestinale
- Formulazione: compresse masticabili
- Concentrazioni disponibili: 667 mg per compressa
- Profilo farmacocinetico: azione locale nel tratto gastrointestinale
- Assenza di assorbimento sistemico significativo
- Compatibilità con dialisi
Benefici
- Riduzione significativa dei livelli sierici di fosforo
- Prevenzione delle complicanze cardiovascolari correlate all’iperfosfatemia
- Diminuzione del rischio di calcificazioni vascolari e tissutali
- Supplementazione di calcio in pazienti con ipocalcemia
- Miglioramento della qualità della vita nei pazienti renali cronici
- Facilità di somministrazione grazie alla formulazione masticabile
Utilizzo Comune
Phoslo è indicato principalmente per il controllo dell’iperfosfatemia in pazienti adulti con malattia renale cronica in stadio 3-5, inclusi quelli in trattamento dialitico. L’iperfosfatemia rappresenta una complicanza frequente e potenzialmente grave nell’insufficienza renale, associata a aumentato rischio di mortalità cardiovascolare, malattia ossea metabolica e calcificazioni ectopiche. Il farmaco viene tipicamente prescritto come parte di un regime terapeutico completo che include restrizioni dietetiche del fosforo e monitoraggio regolare dei parametri biochimici. L’utilizzo avviene sotto stretto controllo nefrologico, con aggiustamenti posologici basati sui livelli sierici di fosforo, calcio e paratormone.
Dosaggio e Somministrazione
Il dosaggio di Phoslo deve essere individualizzato in base ai livelli sierici di fosforo e alle necessità cliniche del paziente. La dose iniziale raccomandata è di 2-4 compresse (1334-2668 mg) tre volte al giorno, assunte con i pasti principali. Le compresse devono essere masticate completamente prima della deglutizione; non devono essere ingerite intere. Per pazienti con difficoltà di masticazione, le compresse possono essere frantumate e mescolate con una piccola quantità di acqua. Il dosaggio viene titolato ogni 2-3 settimane in base ai livelli sierici di fosforo, con incrementi di 1-2 compresse per pasto. La dose massima giornaliera non deve generalmente superare le 15 comprese (10.005 mg). È fondamentale che l’assunzione avvenga durante i pasti per massimizzare l’efficacia del legame con il fosforo alimentare.
Precauzioni
Prima di iniziare il trattamento con Phoslo, è essenziale valutare i livelli sierici di calcio e fosforo. Monitoraggio regolare dei parametri biochimici (calcio, fosforo, PTH) è obbligatorio durante tutta la terapia. Nei pazienti con ipercalcemia preesistente, Phoslo deve essere utilizzato con estrema cautela. Attenzione particolare richiedono pazienti con storia di calcolosi renale o sarcoidosi. In caso di ipercalcemia persistente, considerare la sospensione temporanea o la riduzione del dosaggio. I pazienti devono essere istruiti a mantenere un adeguato apporto idrico e seguire le restrizioni dietetiche indicate. L’uso prolungato ad alte dosi può portare a milk-alkali syndrome, particolarmente in pazienti con ridotta funzionalità renale.
Controindicazioni
Phoslo è controindicato in pazienti con ipercalcemia documentata (calcio sierico >10,5 mg/dL). Ulteriori controindicazioni includono ipersensibilità accertata al carbonato di calcio o ad eccipienti della formulazione, calcolosi renale da calcio attiva, e insufficienza renale acuta non dialitica. L’uso è controindicato in pazienti con sospetta o confermata sindrome da latte-alcali. Non somministrare contemporaneamente ad altri supplementi di calcio senza supervisione medica. L’utilizzo in pazienti pediatrici richiede particolare cautela e deve essere riservato a casi selezionati sotto stretto controllo specialistico.
Possibili Effetti Collaterali
Gli effetti avversi più comuni includono disturbi gastrointestinali come stipsi (10-15% dei pazienti), nausea (5-8%), vomito (3-5%), e flatulenza (2-4%). L’ipercalcemia rappresenta l’effetto avverso più serio, occorrente nel 5-10% dei pazienti, particolarmente con dosaggi elevati o in presenza di ridotta clearance renale. Altri effetti includono ipercalciuria, ipofosfatemia iatrogena con uso eccessivo, e raramente reazioni di ipersensibilità cutanea. L’incidenza di effetti collaterali aumenta con dosaggi superiori a 6g giornalieri e in pazienti con concomitante assunzione di vitamina D.
Interazioni Farmacologiche
Phoslo può interferire con l’assorbimento di numerosi farmaci se assunti contemporaneamente, tra cui chinolonici, tetracicline, bifosfonati, levotiroxina, e ferro. Si raccomanda di distanziare l’assunzione di questi farmaci di almeno 2 ore da Phoslo. L’uso concomitante con diuretici tiazidici può aumentare il rischio di ipercalcemia. La somministrazione con digitalici richiede monitoraggio elettrocardiografico per rischio di aritmie. L’interazione con antiacidi contenenti alluminio può aumentare l’assorbimento di alluminio, particolarmente pericoloso in pazienti uremici. L’assunzione contemporanea con supplementi di vitamina D può potenziare l’effetto ipercalcemizzante.
Dose Dimenticata
In caso di dimenticanza di una dose, assumere non appena possibile se il pasto associato è ancora in corso o è stato recentemente completato. Se è quasi ora della dose successiva, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Mantenere un intervallo minimo di 4 ore tra le dosi. La frequenza delle dimenticanze deve essere discussa con il medico, poiché un’aderenza subottimale può compromettere il controllo fosforo-calcico.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio acuto di Phoslo può manifestarsi con ipercalcemia severa, caratterizzata da nausea, vomito, anoressia, stipsi, dolore addominale, secchezza delle fauci, poliuria, polidipsia, e confusione mentale. In casi gravi possono svilupparsi aritmie cardiache, nefrocalcinosi, e coma. Il trattamento prevede sospensione immediata del farmaco, idratazione vigorosa con soluzione fisiologica, e monitoraggio elettrolitico. Nei casi severi può essere necessaria la somministrazione di diuretici dell’ansa e calcitonina. L’emodialisi con dialisato a basso calcio può essere efficace in pazienti con insufficienza renale.
Conservazione
Conservare Phoslo a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitore ben chiuso, protetto da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse devono essere mantenute nella confezione originale per proteggerle dall’umidità. Evitare conservazione in bagno o in prossimità di fonti di calore. Non trasferire le compresse in contenitori non originali.
Avvertenza
Phoslo è un farmaco soggetto a prescrizione medica. Le informazioni fornite hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico curante. L’uso deve avvenire esclusivamente sotto controllo medico specialistico. Non modificare il dosaggio senza consulto medico. In gravidanza e allattamento utilizzare solo se strettamente necessario e sotto supervisione medica. I pazienti devono informare il medico di eventuali altri farmaci assunti contemporaneamente.
Esperienze Cliniche
Studi clinici dimostrano che Phoslo riduce efficacemente i livelli sierici di fosforo del 30-40% nella maggior parte dei pazienti dializzati quando utilizzato secondo le indicazioni. L’esperienza clinica ventennale conferma il profilo di sicurezza generale del farmaco, con particolare efficacia nel mantenimento dell’equilibrio fosfo-calcico a lungo termine. I nefrologi riportano soddisfazione terapeutica nel 75% dei casi trattati, con miglior controllo delle complicanze ossee e cardiovascolari rispetto ai non trattati. L’aderenza terapeutica risulta superiore rispetto ad altri leganti fosforo grazie alla formulazione masticabile e al minor caraggio pillole.
