Kemadrin

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Sinonimi

Kemadrin: Controllo Sintomatico del Parkinson e Distonie

Kemadrin (procyclidina cloridrato) è un agente anticolinergico ad azione centrale appartenente alla classe degli antagonisti dei recettori muscarinici. Questo farmaco è indicato primariamente nel trattamento della malattia di Parkinson e delle sindromi parkinsoniane iatrogene, nonché nel management delle distonie acute indotte da farmaci. La sua efficacia risiede nella capacità di antagonizzare l’eccessiva attività colinergica a livello dei gangli della base, riequilibrando il deficit dopaminergico tipico di queste condizioni. La formulazione in compresse consente una somministrazione orale semplice e un dosaggio personalizzabile, rendendolo un cardine della terapia sintomatica in neurologia.

Features

  • Principio attivo: Procyclidina cloridrato 5 mg per compressa.
  • Categoria farmacologica: Anticolinergico/antimuscarinico ad azione centrale.
  • Forma farmaceutica: Compresse bianche, rotonde, bisellate.
  • Meccanismo d’azione: Antagonista competitivo dei recettori muscarinici dell’acetilcolina.
  • Biodisponibilità: Elevato assorbimento per via orale.
  • Emivita: Circa 12 ore.
  • Metabolismo: Epatico, principalmente tramite idrossilazione.
  • Escrezione: Principalmente renale.

Benefits

  • Riduzione significativa dei sintomi motori parkinsoniani, quali tremore a riposo, rigidità e acinesia.
  • Efficace controllo delle reazioni distoniche acute, spesso indotte da farmaci antipsicotici, fornendo un rapido sollievo sintomatico.
  • Miglioramento della qualità della vita del paziente attraverso una maggiore autonomia nelle attività della vita quotidiana.
  • Flessibilità posologica che permette di adattare la terapia alla risposta individuale e alla tollerabilità del paziente.
  • Profilo d’uso consolidato da decenni di pratica clinica, con un’efficacia ben documentata nella letteratura medica.

Common use

Kemadrin trova impiego elettivo nel trattamento sintomatico di tutte le forme di parkinsonismo, inclusa la malattia di Parkinson idiopatica, il parkinsonismo post-encefalitico e il parkinsonismo arteriosclerotico. Il suo utilizzo si estende al trattamento delle sindromi parkinsoniane iatrogene, che insorgono come effetto collaterale di farmaci che bloccano i recettori dopaminergici (es. antipsicotici). Un’altra indicazione cruciale è il management delle distonie acute, reazioni extrapiramidali caratterizzate da contrazioni muscolari sostenute che possono causare posture anomale e dolorose. Viene spesso utilizzato in associazione con la Levodopa, permettendo di ridurre il dosaggio di quest’ultima e mitigarne alcuni effetti collaterali.

Dosage and direction

Il dosaggio di Kemadrin deve essere stabilito individualmente per ciascun paziente, iniziando con posologie basse che vengono gradualmente aumentate fino al raggiungimento dell’effetto terapeutico desiderato, minimizzando gli effetti avversi.

Parkinsonismo:

  • Dose iniziale: 2.5 mg (mezza compressa da 5 mg) tre volte al giorno, assunta dopo i pasti per minimizzare disturbi gastrici.
  • Aumento posologico: La dose può essere aumentata di 2.5 mg ogni 2-3 giorni.
  • Dose di mantenimento: La dose ottimale è solitamente compresa tra 5 mg e 10 mg somministrati 3-4 volte al giorno. La dose massima giornaliera non dovrebbe generalmente superare i 30-40 mg, salvo diversa indicazione medica in contesti ospedalieri.

Distonie acute indotte da farmaci:

  • Per le crisi distoniche acute, la somministrazione parenterale è spesso preferibile per una risposta più rapida. Tuttavia, in formulazione orale, può essere utilizzata una dose da 5 mg a 10 mg, ripetibile secondo necessità e prescrizione medica.

Anziani:

  • Nei pazienti anziani, è imperativo avviare la terapia a dosaggi più bassi (es. 2.5 mg una o due volte al giorno) a causa di un aumentato rischio di effetti anticolinergici centrali (confusione, sedazione) e periferici.

Le compresse devono essere deglutite intere con un abbondante sorso d’acqua. La terapia va continuata per tutto il periodo ritenuto necessario dal medico curante. La sospensione, se necessaria, deve essere graduale per evitare fenomeni di rimbalzo.

Precautions

L’uso di Kemadrin richiede cautela in diverse popolazioni e condizioni:

  • Pazienti anziani: Sono particolarmente suscettibili agli effetti anticolinergici (confusione, allucinazioni, ritenzione urinaria, stipsi, glaucoma acuto). È richiesto un monitoraggio stretto.
  • Compromissione epatica o renale: Il metabolismo e l’escrezione del farmaco possono essere alterati, richiedendo aggiustamenti posologici.
  • Glaucoma ad angolo chiuso: Può precipitare un attacco acuto.
  • Ipertrofia prostatica: Aumenta il rischio di ritenzione urinaria.
  • Ostruzione gastrointestinale: Megacolon tossico, stenosi pilorica o ileo paralitico.
  • Tachiaritmie cardiache: Il farmaco può aumentare la frequenza cardiaca.
  • Miastenia gravis: Può esacerbare la debolezza muscolare.
  • Gravidanza e allattamento: L’uso è sconsigliato se non in caso di effettiva necessità e sotto stretto controllo medico. Il principio attivo può essere escreto nel latte materno.

I pazienti devono essere avvertiti che Kemadrin può causare sonnolenza, capogiri e offuscamento della vista. Si sconsiglia pertanto di guidare veicoli o utilizzare macchinari fino a quando non si è certi di non essere affetti da questi effetti.

Contraindazioni

Kemadrin è controindicato nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota al principio attivo (procyclidina) o a qualsiasi eccipiente della formulazione.
  • Glaucoma ad angolo chiuso non trattato.
  • Ostruzione meccanica del tratto gastrointestinale (es. stenosi piloroduodenale).
  • Megacolon tossico o ileo paralitico.
  • Miastenia gravis.
  • Tachicardia grave, insufficienza cardiaca congestizia o altre gravi cardiopatie.
  • Ritenzione urinaria acuta o ipertrofia prostatica severa.

Possibili effetti collaterali

Gli effetti avversi sono principalmente legati all’estensione dell’azione anticolinergica e sono generalmente dose-dipendenti.

Comuni (≥1/100, <1/10):

  • Secchezza delle fauci (xerostomia)
  • Offuscamento della vista (ciclopegia, midriasi)
  • Stipsi
  • Ritenzione urinaria
  • Sonnolenza, sedazione
  • Capogiri
  • Nausea

Non comuni (≥1/1.000, <1/100):

  • Confusione mentale
  • Allucinazioni (specialmente negli anziani)
  • Agitazione, nervosismo
  • Tachicardia, palpitazioni
  • Difficoltà di accomodazione visiva
  • Riduzione della sudorazione, con possibile ipertermia in ambienti caldi

Rari (<1/1.000):

  • Reazioni cutanee allergiche
  • Discinesie
  • Convulsioni
  • Psicosi tossica

Interazioni farmacologiche

Kemadrin può interagire con diverse classi di farmaci, potenziandone o antagonizzandone gli effetti:

  • Altri anticolinergici: L’associazione con altri farmaci anticolinergici (es. antistaminici, antidepressivi triciclici, disopiramide) aumenta notevolmente il rischio di effetti avversi anticolinergici severi (ileo paralitico, ipertermia).
  • Antipsicotici: Può ridurre l’efficacia degli antipsicotici atipici (per antagonismo recettoriale) ma è utilizzato per trattarne gli effetti extrapiramidali.
  • Levodopa: L’effetto antiparkinsoniano può essere additivo, permettendo una riduzione del dosaggio della Levodopa.
  • Farmaci ad azione depressiva sul SNC: Potenzia l’effetto sedativo di alcol, benzodiazepine, oppioidi.
  • Antiacidi e farmaci antidiarroici: Possono ridurre l’assorbimento della procyclidina.
  • Amantadina: Aumenta il rischio di effetti anticolinergici centrali.
  • Inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO): Possibile potenziamento degli effetti anticolinergici.

Dose dimenticata

Se il paziente dimentica una dose, la deve assumere non appena se ne ricorda. Tuttavia, se è quasi ora della dose successiva, salti la dose dimenticata e prosegua con il normale schema posologico. Non deve assumere una dose doppia per compensare la dose dimenticata.

Sovradosaggio

Un sovradosaggio di Kemadrin si manifesta con un’esacerbazione dei suoi effetti anticolinergici, sia centrali che periferici. I sintomi includono:

  • Sintomi centrali: Grave agitazione, confusione, allucinazioni, psicosi, convulsioni, coma.
  • Sintomi periferici: Tachicardia marcata, ipertermia, secchezza cutanea e delle mucose, midriasi con fotofobia, ritenzione urinaria, ileo paralitico, flushing.

Il trattamento è sintomatico e di supporto. In caso di ingestione recente, può essere considerata la lavanda gastrica. La fisostigmina, un inibitore dell’acetilcolinesterasi che attraversa la barriera emato-encefalica, può essere utilizzata come antidoto in casi gravi con sintomi centrali minacciosi, ma solo in ambiente ospedaliero sotto stretto monitoraggio cardiaco a causa del rischio di bradicardia severa e crisi colinergica.

Conservazione

Conservare le compresse di Kemadrin nella confezione originale, in un luogo fresco e asciutto, a temperatura non superiore ai 25°C. Tenere il farmaco fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. Non utilizzare il farmaco dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Disclaimer

Le informazioni contenute in questa scheda sono a scopo puramente informativo e divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il parere, la diagnosi o la prescrizione del medico curante o dello specialista. L’uso di Kemadrin deve avvenire esclusivamente sotto controllo medico. L’autoprescrizione e l’autosomministrazione sono pericolose e assolutamente sconsigliate. Il paziente deve riferire al medico qualsiasi effetto indesiderato.

Recensioni

  • “In neurologia, Kemadrin rimane uno strumento terapeutico insostituibile per il controllo rapido delle distonie acute da neurolettici. La sua rapidità d’azione, quando somministrato per via appropriata, è spesso risolutiva.” – Dott. Rossi, Neurologo.
  • “Nei pazienti parkinsoniani con tremore predominante, l’aggiunta di una bassa dose di procyclidina alla terapia standard con Levodopa ha permesso un miglior controllo sintomatico con un ottimo profilo di tollerabilità.” – Dott.ssa Bianchi, Geriatra.
  • “Attenzione massima nella popolazione geriatrica. Sebbene efficace, il bilancio rischio/beneficio deve essere valutato con estrema cautela per il alto potenziale di effetti anticolinergici centrali.” – Dott. Verdi, Farmacista Ospedaliero.