Dipiridamolo: Protezione Vascolare e Antiaggregante Piastrinica
Il dipiridamolo è un farmaco antiaggregante piastrinico e vasodilatatore utilizzato principalmente nella prevenzione secondaria degli eventi trombotici cerebrali. Appartiene alla classe degli inibitori della fosfodiesterasi e agisce attraverso molteplici meccanismi d’azione, tra cui l’aumento dei livelli di adenosina endogena e l’inibizione dell’uptake dell’adenosina nelle piastrine, cellule endoteliali e eritrociti. La sua azione sinergica con l’aspirina lo rende particolarmente efficace nella profilassi dell’ictus ischemico e degli attacchi ischemici transitori (TIA). Il profilo farmacologico unico del dipiridamolo offre una protezione vascolare completa attraverso meccanismi emoreologici, antiaggreganti e vasodilatatori.
Caratteristiche
- Formula chimica: 2,2’,2’’,2’’’-(4,8-di(piperidin-1-il)pirimido[5,4-d]pirimidin-2,6-diil)bis(azanetril)tetraetanolo
- Peso molecolare: 504.63 g/mol
- Meccanismo d’azione: Inibitore della fosfodiesterasi e uptake dell’adenosina
- Biodisponibilità: Variabile (37-66%)
- Emivita: 10-12 ore
- Legame proteico: 91-99%
- Metabolismo: Epatico (glucuronoconiugazione)
- Eliminazione: Principalmente biliare (feci)
Benefici
- Riduzione significativa del rischio di ictus ischemico ricorrente
- Prevenzione degli attacchi ischemici transitori (TIA) in pazienti con storia di eventi cerebrovascolari
- Effetto vasodilatatore coronarico durante test da sforzo cardiaco
- Protezione endoteliale attraverso aumento della biodisponibilità di ossido nitrico
- Azione antiinfiammatoria vascolare
- Miglioramento della microcircolazione cerebrale
Utilizzo Comune
Il dipiridamolo trova indicazione principale nella prevenzione secondaria degli eventi tromboembolici cerebrali, particolarmente in associazione con acido acetilsalicilico a basse dosi. Viene utilizzato nella profilassi dell’ictus ischemico e degli attacchi ischemici transitori in pazienti con storia di eventi cerebrovascolari. In cardiologia diagnostica, viene impiegato come agente vasodilatatore durante test da sforzo farmacologico per la valutazione della riserva coronarica. Alcune evidenze supportano il suo utilizzo nella prevenzione della trombosi in pazienti con valvole cardiache meccaniche, sebbene questa non rappresenti un’indicazione approvata in tutti i paesi.
Dosaggio e Somministrazione
Il dosaggio standard per la prevenzione dell’ictus ischemico è di 200 mg due volte al giorno in forma ritardo, preferibilmente almeno un’ora prima dei pasti. Per l’uso in associazione con aspirina, la formulazione combinata prevede generalmente 200 mg di dipiridamolo a rilascio modificato e 25 mg di aspirina due volte al giorno. Nei test da sforzo farmacologico per imaging cardiaco, il dosaggio endovenoso è di 0.57 mg/kg somministrato in 4 minuti. Nei pazienti anziani o con insufficienza epatica, può essere necessario un aggiustamento posologico. La sospensione del trattamento deve essere graduale sotto supervisione medica.
Precauzioni
Il dipiridamolo richiede particolare cautela in pazienti con stenosi carotidea emodinamicamente significativa per il rischio di fenomeni di furto cerebrale. Nei pazienti con coronaropatia severa, può scatenare angina per fenomeno di furto coronarico. Monitoraggio attento della pressione arteriosa è raccomandato nei pazienti ipertesi. L’uso richiede cautela in pazienti con insufficienza epatica da moderata a severa per ridotta clearance metabolica. Nei pazienti con miastenia gravis, può exacerbare la debolezza muscolare. Durante il trattamento, è consigliabile evitare l’assunzione contemporanea di caffeina che antagonizza gli effetti del farmaco.
Controindicazioni
Ipersensibilità nota al dipiridamolo o ad eccipienti della formulazione. Scompenso cardiaco instabile o scompenso cardiaco di classe NYHA III-IV. Stenosi aortica severa o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Infarto miocardico acuto in fase iniziale (primi giorni). Ipotensione arteriosa severa (PAS <90 mmHg). Angina instabile o angina di Prinzmetal. Emorragia attiva o diatesi emorragica. Insufficienza epatica severa (Child-Pugh C). Gravidanza e allattamento, salvo stretta necessità clinica.
Effetti Collaterali Possibili
Gli effetti avversi più comuni includono cefalea (fino al 39% dei pazienti), solitamente transitoria e dose-dipendente. Disturbi gastrointestinali come nausea (15%), dispepsia (13%), diarrea (9%) e dolore addominale (8%). Capogiri (12%) e ipotensione (5%) sono frequenti, specialmente all’inizio del trattamento. Meno comunemente si osservano vampate di calore (6%), tachicardia (4%) e dolore toracico (3%). Raramente possono verificarsi reazioni cutanee, trombocitopenia e disturbi epatici. L’effetto collaterale più grave, sebbene raro, è rappresentato da emorragie maggiori.
Interazioni Farmacologiche
L’associazione con anticoagulanti orali (warfarin) o altri antiaggreganti aumenta significativamente il rischio emorragico. Gli inibitori delle fosfodiesterasi-5 (sildenafil, tadalafil) potenziano l’effetto ipotensivo. La caffeina antagonizza gli effetti antiaggreganti del dipiridamolo. Gli ACE-inibitori possono potenziare l’effetto ipotensivo. L’associazione con adenosina endovenosa richiede estrema cautela per rischio di bradicardia severa. Farmaci epatotossici possono aumentare il rischio di tossicità epatica. Gli anticolinergici possono aumentare la secchezza delle fauci.
Dose Dimenticata
In caso di dimenticanza di una dose, assumere il farmaco non appena possibile, a meno che non sia quasi il momento della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e continuare con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. La regolarità dell’assunzione è cruciale per mantenere l’effetto antiaggregante costante. In caso di multiple dimenticanze, consultare il medico per valutare l’adeguatezza della terapia.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio da dipiridamolo si manifesta principalmente con vasodilatazione periferica marcata, ipotensione severa, tachicardia riflessa e cefalea intensa. In caso di ingestione massiva, possono verificarsi effetti emorragici. Il trattamento è sintomatico e di supporto: posizione Trendelenburg per l’ipotensione, fluidi per via endovenosa, monitoraggio emodinamico continuo. Nei casi severi può essere considerata l’infusione di ammine vasocostrittrici. Non esiste antidoto specifico. L’emodialisi non è efficace data l’elevata legame proteico.
Conservazione
Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse non devono essere frantumate o masticate per non alterare il profilo di rilascio. Le formulazioni endovenose devono essere conservate secondo le indicazioni del produttore e utilizzate immediatamente dopo la ricostituzione.
Avvertenza
Questo farmaco deve essere utilizzato esclusivamente sotto prescrizione e controllo medico. Le informazioni fornite hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico curante. Non modificare il dosaggio senza consultare il medico. Sospendere immediatamente il trattamento in caso di sanguinamento anomalo o segni di emorragia e consultare urgentemente un medico. L’efficacia nella prevenzione primaria degli eventi trombotici non è stabilita.
Recensioni e Evidenze Cliniche
Il dipiridamolo ha dimostrato efficacia superiore al placebo nella prevenzione secondaria dell’ictus in numerosi studi clinici. Lo studio ESPS-2 ha mostrato una riduzione del rischio relativo del 37% per l’ictus rispetto al placebo quando utilizzato in associazione con aspirina. Le metanalisi confermano un beneficio significativo nella prevenzione degli eventi vascolari maggiori, con un numero necessario da trattare (NNT) di 33 per prevenire un ictus in 2 anni. Il profilo di sicurezza è generalmente favorevole, con effetti avversi per lo più transitori e dose-dipendenti. L’aderenza terapeutica a lungo termine è ottima, favorita dalla somministrazione bis giornaliera.