Metoclopramide

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Metoclopramide: Controllo Rapido ed Efficace della Motilità Gastrointestinale

Metoclopramide è un agente procinetico e antiemetico ampiamente utilizzato in ambito clinico per il trattamento di disturbi della motilità gastrointestinale superiore e per la prevenzione e gestione di nausea e vomito. Agisce principalmente come antagonista dei recettori della dopamina e, in misura minore, come agonista dei recettori della serotonina 5-HT4, accelerando lo svuotamento gastrico e aumentando la pressione dello sfintere esofageo inferiore. La sua azione centrale a livello del centro del vomito lo rende particolarmente efficace nel controllo dei sintemi emetici. Questo farmaco è disponibile in diverse formulazioni, tra cui compresse, soluzioni iniettabili e sciroppi, offrendo flessibilità terapeutica in base alle esigenze del paziente e al contesto clinico.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Metoclopramide cloridrato
  • Meccanismo d’azione: Antagonista dei recettori D2 della dopamina, agonista dei recettori 5-HT4 della serotonina
  • Forme farmaceutiche: Compresse da 10 mg, soluzione iniettabile (5 mg/mL), sciroppo (5 mg/5 mL)
  • Emivita: 4-6 ore
  • Biodisponibilità: 80% per via orale, 100% per via endovenosa
  • Metabolismo: Epatico, principalmente tramite glucuronidazione e ossidazione
  • Escrezione: Renale (circa 85% nelle urine come metabolita coniugato)
  • Indicazioni approvate: Gastroparesi diabetica, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito post-operatori e chemio-indotti
  • Classificazione: Farmaco soggetto a prescrizione medica

Benefici

  • Accelera lo svuotamento gastrico in pazienti con gastroparesi, migliorando i sintomi di sazietà precoce e distensione addominale
  • Riduce efficacemente gli episodi di nausea e vomito in contesti post-operatori e chemioterapici
  • Migliora i sintomi del reflusso gastroesofageo grazie all’aumento del tono dello sfintere esofageo inferiore
  • Facilita l’esecuzione di esami radiologici del tratto gastrointestinale superiore
  • Offre formulazioni multiple per adattarsi a diverse necessità terapeutiche e vie di somministrazione
  • Azione rapida, con insorgenza degli effetti entro 30-60 minuti dalla somministrazione orale

Utilizzo comune

Metoclopramide trova impiego primario nel trattamento della gastroparesi diabetica, condizione caratterizzata da ritardato svuotamento gastrico in assenza di ostruzione meccanica. Viene utilizzato nella gestione della malattia da reflusso gastroesofageo refrattaria ad altri trattamenti, particolarmente quando associata a ritardato svuotamento gastrico. In ambito oncologico, è indicato per la prevenzione e il trattamento della nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapia. Trova applicazione anche in contesto perioperatorio per la profilassi del vomito post-operatorio e come adiuvante durante procedure di radiologia gastrointestinale per facilitare il transito del mezzo di contrasto. L’uso in pediatria è limitato al trattamento del reflusso gastroesofageo in bambini di età superiore ad 1 anno, sotto stretto monitoraggio medico.

Dosaggio e somministrazione

Per gli adulti, il dosaggio standard è di 10 mg per via orale tre o quattro volte al giorno, preferibilmente 30 minuti prima dei pasti e prima di coricarsi. La dose massima giornaliera non deve superare i 0,5 mg/kg o 30 mg totali, a seconda di quale sia minore. Per via endovenosa o intramuscolare, la dose è di 10 mg ogni 6-8 ore secondo necessità. Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <40 mL/min), il dosaggio deve essere ridotto del 50%. Nei bambini di età superiore ad 1 anno, il dosaggio è di 0,1-0,15 mg/kg per dose, fino a quattro volte al giorno, con una dose massima di 0,5 mg/kg/die. La durata del trattamento generalmente non dovrebbe superare le 12 settimane a causa del rischio di effetti extrapiramidali e discinesia tardiva con uso prolungato.

Precauzioni

Metoclopramide deve essere utilizzato con cautela in pazienti con storia di depressione, poiché può peggiorare i sintomi depressivi. È necessario monitorare attentamente i pazienti per segni di disturbi extrapiramidali, specialmente in caso di somministrazione ad alte dosi o prolungata. I pazienti con malattia di Parkinson dovrebbero evitare l’uso o essere strettamente monitorati per peggioramento dei sintomi parkinsoniani. L’uso in gravidanza (specialmente nel primo trimestre) dovrebbe essere limitato a casi strettamente necessari, poiché il farmaco attraversa la placenta. Durante l’allattamento, piccole quantità vengono escrete nel latte materno, pertanto si raccomanda cautela. I pazienti anziani sono più suscettibili agli effetti collaterali, particolarmente sonnolenza e effetti extrapiramidali, richiedendo un aggiustamento posologico.

Controindicazioni

Metoclopramide è controindicato in pazienti con feocromocitoma a causa del rischio di crisi ipertensive. È controindicato in caso di ostruzione gastrointestinale, perforazione intestinale o emorragia gastrointestinale. Pazienti con epilessia o soggetti a convulsioni non dovrebbero assumere il farmaco per il rischio di abbassamento della soglia convulsivante. È controindicato in caso di allergia nota al metoclopramide o ad eccipienti contenuti nella formulazione. L’uso è controindicato in concomitanza con farmaci che possono prolungare l’intervallo QT o causare aritmie cardiache. Pazienti con storia di discinesia tardiva indotta da farmaci o con malattia di Parkinson in trattamento con levodopa dovrebbero evitare l’uso.

Possibili effetti collaterali

Gli effetti collaterali più comuni includono sonnolenza (10-20% dei pazienti), affaticamento e diarrea. Effetti extrapiramidali come distonia acuta, acatisia e parkinsonismo si verificano nell'1% dei pazienti, più frequentemente in bambini e giovani adulti. Sono stati riportati casi di discinesia tardiva con uso prolungato, che può essere irreversibile. Effetti cardiovascolari includono bradicardia, ipotensione e raramente prolungamento dell’intervallo QT. Effetti endocrini come iperprolattinemia, galattorrea e ginecomastia possono verificarsi con terapia prolungata. Reazioni allergiche cutanee, inclusa orticaria e rash, sono state segnalate occasionalmente. Raramente sono stati descritti casi di depressione, allucinazioni e confusione mentale.

Interazioni farmacologiche

Metoclopramide può potenziare gli effetti sedativi di alcol, benzodiazepine, oppioidi e altri depressori del SNC. L’assunzione concomitante con farmaci anticolinergici può ridurre l’efficacia del metoclopramide. Farmaci che prolungano l’intervallo QT (antiaritmici di classe IA e III, alcuni antipsicotici, antibiotici macrolidi) aumentano il rischio di aritmie cardiache quando assunti con metoclopramide. L’assorbimento di farmaci che richiedono un ambiente gastrico acido (ketoconazolo, itraconazolo) può essere ridotto a causa dell’accelerato svuotamento gastrico. L’efficacia della levodopa nei pazienti parkinsoniani può essere diminuita dal metoclopramide. L’assunzione con inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO) può aumentare il rischio di effetti avversi cardiovascolari.

Dose dimenticata

Se una dose viene dimenticata, deve essere assunta non appena possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Nel caso di somministrazione per via endovenosa in ambiente ospedaliero, il personale sanitario provvederà alla somministrazione secondo i protocolli istituzionali. L’aderenza terapeutica è importante per mantenere l’efficacia del trattamento, particolarmente nella gestione della gastroparesi.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio di metoclopramide si manifesta principalmente con sintomi del SNC tra cui sonnolenza, confusione, irritabilità e movimenti involontari. Nei casi gravi possono verificarsi convulsioni, coma e depressione cardiovascolare. Non esiste un antidoto specifico. Il trattamento è sintomatico e di supporto, inclusa la somministrazione di benzodiazepine per controllare le reazioni distoniche acute. Il carbone attivo può essere efficace se somministrato entro un’ora dall’ingestione. Nei casi di grave sovradosaggio, può essere considerata la dialisi, sebbene l’efficacia sia limitata data l’elevato volume di distribuzione del farmaco. Il monitoraggio cardiaco è raccomandato per valutare possibili alterazioni del ritmo.

Conservazione

Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitore ben chiuso, protetto dalla luce e dall’umidità. Le formulazioni iniettabili devono essere protette dalla luce e non congelate. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse e lo sciroppo hanno generalmente una stabilità di 2-3 anni dalla data di produzione, mentre le soluzioni iniettabili possono avere date di scadenza variabili in base al produttore. Le soluzioni reconstituite devono essere utilizzate immediatamente o secondo le indicazioni specifiche del produttore.

Avvertenza

Le informazioni fornite sono a scopo informativo e non sostituiscono il parere medico professionale. Metoclopramide è un farmaco soggetto a prescrizione medica e deve essere utilizzato esclusivamente sotto controllo medico. L’automedicazione è sconsigliata a causa dei potenziali effetti avversi seri. I pazienti devono informare il medico di eventuali altri farmaci assunti, condizioni mediche preesistenti e eventuale gravidanza o allattamento. Il trattamento prolungato richiede monitoraggio regolare per la comparsa di effetti avversi neurologici. In caso di comparsa di movimenti involontari anomali, il farmaco deve essere sospeso immediatamente e deve essere richiesta valutazione medica.

Recensioni cliniche

Studi clinici randomizzati hanno dimostrato l’efficacia di metoclopramide nel migliorare i sintomi della gastroparesi, con un miglioramento significativo dello svuotamento gastrico valutato mediante scintigrafia. In ambito oncologico, metoclopramide si è dimostrato efficace nel controllo del vomito chemio-indotto, sebbene i farmaci antagonisti del recettore NK1 abbiano in parte soppiantato il suo uso. Revisioni sistematiche confermano l’utilità nel reflusso gastroesofageo refrattario, con miglioramento dei sintomi nel 60-70% dei pazienti. L’analisi di sicurezza ha evidenziato un profilo accettabile per trattamenti a breve termine, mentre l’uso prolungato è associato a un aumento significativo del rischio di discinesia tardiva. L’American Gastroenterological Association raccomanda metoclopramide come opzione terapeutica per la gastroparesi refrattaria, sottolineando la necessità di periodiche rivalutazioni del rapporto beneficio-rischio.